“Il genocidio dei bambini a Gaza”. Sullo striscione in piazza i nomi delle giovani vite distrutte

Piacenza, 19 settembre 2025 – Basel Abdel Rahman, Nisreen Samed Anwar, Wateem Bilal Hisham. Tre nomi, tra le oltre 20 mila giovani vite, che brutalmente calpestate da Israele dallโ€™inizio della guerra a Gaza, da questo pomeriggio campeggiano sulla facciata tra la sede comunale di piazza Mercanti e Palazzo Gotico: impronte fitte a gettare un’ombra sullo…


"Il genocidio dei bambini a Gaza". Sullo striscione in piazza i nomi delle giovani vite distrutte

Piacenza, 19 settembre 2025 – Basel Abdel Rahman, Nisreen Samed Anwar, Wateem Bilal Hisham. Tre nomi, tra le oltre 20 mila giovani vite, che brutalmente calpestate da Israele dallโ€™inizio della guerra a Gaza, da questo pomeriggio campeggiano sulla facciata tra la sede comunale di piazza Mercanti e Palazzo Gotico: impronte fitte a gettare un’ombra sullo sfondo bianco, per ciascuna con luogo, data di nascita e l’etร  al momento dell’uccisione. Piรน grande e netta, inequivocabile nell’appello a fermare lo sterminio, la scritta che richiama lo sguardo: “Il genocidio dei bambini a Gaza”.

L’iniziativa รจ della Comunitร  Islamica piacentina, che si รจ rivolta all’Amministrazione comunale “trovando subito accoglienza e adesione – spiega l’assessora alla Partecipazione Serena Groppelli – nel nome della pace, dei valori universali dell’umanitร , di un’infanzia che in tutto il mondo dovrebbe essere protetta dalle bombe, dall’esodo forzato, dall’inaccessibilitร  di viveri, medicinali e ospedali. E nel nome del diritto internazionale che Israele sta violando sistematicamente, come la Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite ha stabilito certificando che nella Striscia di Gaza รจ in corso il genocidio della popolazione palestinese”.

“Ciascuno di questi nomi – aggiunge Groppelli – racchiude il dolore di una famiglia e un’ingiustizia di fronte alla quale la voce e la coscienza di un Paese civile sono le prime armi, non violente ma potenti, di cui cittadini e istituzioni possono disporre per non restare inerti e indifferenti. Nulla, piรน di questi 20 mila bambini e del sentimento straziante dei loro cari, puรฒ farci sentire piรน coesi e uniti nel chiedere la fine di questa violenza indicibile”.

“Sia un monumento per i cittadini sotto il quale fermarsi, alzare la testa al cielo e, ognuno a suo modo, pregare per queste anime e ciรฒ che oggi rappresentano” – rimarca il segretario UCOII Yassine Baradai – affinchรฉ la nostra memoria ci sia utile per lottare contro il peggio che sembra voler vincere. Siano lรฌ per noi, per motivarci a fermare una volta per tutte questo genocidio”.